Difficile alzarsi la domenica mattina quando ci si sveglia alle 13 dopo una nozze trascorsa a fare bisbocce e neanche una moment act riesce a lenire quella bomba che nella testa sta per scoppiare e vostra madre ha avuto la brillante idea di invitare quella vostra zia che abita fuori città e che non vedete da un anno e sapete già che vi chiederà degli esami all’università (che anche questa sessione avete saltato) e della fidanzata (che ancora non avete). È difficile sì, però noi vi offriamo una via di fuga alle sue domande. Oggi vi portiamo con la mente in Belgio, a Ghent per l’esattezza, dove ha il suo studio uno street artist che ha già colpito a New York, Berlino, Londra, Parigi e in Italia ha partecipato a Pop up! 2010 realizzando uno dei suoi animali sulla prua di una nave.
Lui è Roa e nelle immagini che accompagnano queste parole vedete la sua tribù, un esercito di animali che ha invaso le superfici di edifici e spazi abbandonati in alcune aree isolate della sua città e non solo.
Personalmente mi è capitato di imbattermi in uno dei suoi super mega giganti conigli a Berlino, nel quartiere Kreutzberg, forse un parente mangia crauti di quello di Hackney a Londra, dove proprio per lui si sono mobilitati artisti e cittadini per salvare la sua opera d’arte accusata di vandalismo.
Le sue creature, che Piero Angela definirebbe poco deliziose ma notevolmente espressive nei loro corpi in bianco e in nero, sono dei veri e propri animali che sembrano essere fuggiti da uno zoo gigante, esseri selvaggi, geneticamente modificati che hanno una connessione al mondo degli uomini nella loro anatomia interna. Volatili e roditori che sopravvivono nel grigio cemento dello spazio urbano, cinghiali giganti assopiti nelle strade notturne, scoiattoli in posizioni kamasutra, ma anche giraffe colte nella loro siesta, scimmie e licaoni come nel progetto Wide Open Walls 2011 in Gambia, questi sono loro i protagonisti del mondo creativo di Roa.
Zelda
Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.
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